domenica 7 agosto 2016

Chiesa di S. Vito - Chiaramonte Gulfi

A margine della terza passeggiata sotto le stelle, dedicata alla chiesa di S. Vito, ecco alcune notizie storiche:
da un dipinto di Giorgio Distefano 



Appunti per una storia della
Chiesa di  S.Vito – Chiaramonte Gulfi (rg)



Nell'antico abitato di Gulfi –  distrutto nel 1299 durante la guerra del Vespro da Ruggiero Lauria  al comando di un drappello filo angioino –  era esistente una chiesa dedicata al protomartire San Lorenzo (ubicata nella omonima contrada -  ritrovata e indagata di recente, 2009 )
Nella rinata città che prese nome dal fondatore e signore Manfredi Chiaramonte, una delle prime chiese fu dedicata al martire S. Lorenzo: sorse fuori dalla cinta muraria nel quartiere popolare di sud ovest, al limite estremo del borgo.
Nel XVI secolo, infuriando la peste, i cittadini chiaramontani si votarono a S. Vito, eleggendolo protettore della città ed in seguito patrono, dedicandogli la chiesetta di S. Lorenzo cui fu riservato solo un altare.
Le fasi di ampliamento, restauro, ristrutturazione o ricostruzione dell’edificio sacro, sono ipotizzabili solo attraverso vaghi e frammentari riferimenti storici, documentali, di memoria e tradizione popolare.

Alcuni punti fermi potrebbero essere:

- metà del secolo XVI (tra 1530 e 1550): elezione di S. Vito a patrono e dedicazione dell’edificio sacro preesistente (intitolato come detto a S. Lorenzo protomartire) con ovvie modifiche o ristrutturazioni per adattarlo al nuovo titolare;

- 1530 una confraternita laicale “sotto titolo di S. Vito” si riunisce  in questa chiesa (1)

- 1572 fiera di S. Vito: in un documento conservato all’archivio di stato di Ragusa, già citato nel secolo scorso dal Melfi (2) e riproposto integralmente dal Prof.  Giuseppe Raniolo (3),  si statuisce la gestione e realizzazione della solenne fiera in occasione dei festeggiamenti patronali;

- 1591 la chiesa è gestita dai carmelitani, chiamati dalla “Università” a curare culto e chiesa;

- 1616  Precetto per la celebrazione di S. Vito il 15 giugno di ogni anno: privilegio concesso dal vescovo di Siracusa mons. Giovanni Torres nel 1616;  attestato dall’editto del 1 giugno del parroco di S Maria La Nova Mariano Cutraro. Documenti in P. Samulele Nicosia, Notizie storiche su Chiaramonte (4).

- 1650 la chiesa ha 10 altari: citata  nella relazione sullo Stato dei regolari, redatta dagli ordini religiosi su richiesta di papa Innocenzo X (oggi nel fondo dell’Archivio Segreto Vaticano) (5).

- 1662 la chiesa ampliata  dalla parte di Levante: il Melfi trascrive  un documento rinvenuto nella biblioteca di Palermo (6) testo di una epigrafe; molto simile a quella esistente nella chiesa, con stessa data 1662.

-1693 colpita dal sisma, la chiesa però non crolla del tutto: lo si può dedurre e rilevare dall’utilizzo, attestato nel registro dei morti della chiesa madre, per la sepoltura di alcuni deceduti nel sisma (7).

- Primi anni del secolo XVIII:  un intervento di restauro e ristrutturazione a seguito dei danni del terremoto, non attestato esplicitamente da alcun documento, ma ovvio anche perché tramandato dagli storici locali e dalla memoria popolare.

- 1719 Benedetto Cultraro, scultore chiaramontano, realizza il ferculo processionale per la statua di S. Vito; legno intagliato scolpito e indorato (8)

- 1733 ulteriore intervento di restauro e abbellimento: decoro con stucchi e sette altari in marmo; (9)

- tra fine settecento ed inizio ottocento: altro intervento. Testimoniato dalla presenza dello scultore catanese  Carmelo Bonaventura, autore dell’altare maggiore (notevoli le virtù teologali in marmo di Carrara) e di alcuni altari minori. Nei registri di esito 1798/1803 c. (10)

- 1870 c. Rosario e Mariano Distefano lavorano agli ornati e sculture del nuovo prospetto

- 1893 Gaetano Distefano consegna il quadro dell’altare maggiore raffigurante  S. Vito che compie un miracolo alla presenza dell’imperatore Diocleziano (11)

- 1900-1910 Nicolò Distefano dipinge i quadroni della volta (12); contemporaneo un intervento all’interno della chiesa;

- 1910 altri restauri (voluti dal sac. Mariano Ferrante, rettore della chiesa) documentati nei registri di Introito ed Esito della chiesa

(sopra) Antica foto con il vecchio campanile -
(sotto) Costruzione del nuovo campanile (1930)
con accanto il vecchio in avanzata fase di demolizione
- 1926 nuovo campanile edificato dai mastri Calabrese su progetto dell’ing. Giuseppe Gafà (1897 - 1973). Una delle prime opere. Ultimato nel 1930 c.
In una foto antica, si notano i due campanili, il vecchio in demolizione e il nuovo in costruzione; un’altra foto, di proprietà della figlia, mostra la stessa fase e la presenza dell’ing. Gafà e del rettore Mariano Ferrante.

[Archivio Pino Riggio - Chiaramonte Gulfi]

Archivio famiglia R. Gafà


Interno della Chiesa - Foto S. D'Amato  30 luglio 2016.



















NOTE:

(1) Notizia in Melfi (La Sicilia sacra, Palermo 1900, pagina 108).

(2)  C. Melfi, Chiaramonte divota, Ragusa, Tip. Ed. Destefano, 1909;  Id, Cenni storici sulla città di Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Tipografia Destefano, 1912.

(3)  G. Raniolo, Introduzione alle consuetudini ed agli istituti della Contea di Modica. Vol. II°, Modica, Ed. Associazione culturale “Dialogo”, 1987; pag.

(4) S. Nicosia, Notizie storiche su Chiaramonte Gulfi,  Ragusa, Tipografia Piccitto & Antoci, 1882; pp. 169-170.

(5) Carmelitani (Provincia di S. Alberto) - Le date di fondazione del convento oscillano tra il 1591 ed il 1596.; la Chiesa di S. Vito fu  concessa dalla confraternita; nel 1650 aveva 10 altari e quello maggiore patronato a D. Filippo Ventura, UJD, barone del Lago. I frati, 4 sacerdoti e 2 novizi, dimorano in case private.
 L’Ordine della B. Vergine del Monte Carmelo o Carmelitani era diviso in Sicilia in due province religiose: S. Alberto e S. Angelo. I dati relativi al convento e chiesa di quest’ordine religioso si trovano pure presso l’Archivio generale Carmelitani.

6) Francisci patris divo Ventura sacellum sumptibus erectum, hoc dasque benigno Vito, iuris doctoris nati carique Philippi. Hinc terrae et coeli premia digna ferent 1662 (Melfi, Chiaramonte divota, cit, pag.72).

(7) Documentazione in G. Cultrera, L. Lombardo, 1693 Lo spazio di un miserere. Cronache del terremoto nel Val di Noto, Chiaramonte G., Utopia edizioni, 1995; pagg. 56 e segg.
(8) Melfi, Cenni etc., pagina 176; Id. La Sicilia sacra, pag.109; Ragusa, Il simulacro e il Santuario, pag.15

 11) P. Samulele Nicosia, Vita del martire S. Vito, Ragusa, Tip. Picciotto & Antoci, 1875

12) In Registri di Introito ed Esito della chiesa di S. Vito, 1909: foglio 52 pagati £ 250 per i 5 quadri della volta, e £ 120 per i 4 delle finestre laterali.



Bibliografia
P. Samulele Nicosia, Vita del martire S. Vito, Ragusa, Tip. Picciotto & Antoci, 1875
P. Samuele Cultrera,  S. Vito Martire, Catania, 1936.
Campanile della chiesa di S. Vito
  V. Amico, Lexikon Topographicum Siculum, studium et labore S. T. D. D.  Viti Amico et Statella Ordinis Sancti Benedicti. 3 voll.; Panormi, excudebat Petrus Bentivegna, 1757; Catania, 1760.
Edizione in italiano: Dizionario topografico della Sicilia, tradotto dal latino ed annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo, 1855-56.
S. Cucinotta, Popolo e clero in Sicilia nella dialettica socio-religiosa fra cinque-seicento. Messina 1986.
G. Cultrera, Chiaramonte Gulfi, breve guida alla città, Ragusa, 1993
G. Cultrera, Itinerario ibleo, Chiaramonte G., Utopia edizioni, 1993
G. Cultrera, L. Lombardo, 1693 Lo spazio di un miserere. Cronache del terremoto nel Val di Noto, Chiaramonte G., Utopia edizioni, 1995
G. Iacono, Guida alla provincia di Ragusa, Palermo, 1985,
C. Melfi, Chiaramonte divota, ossia, Raccolta di esercizi sacri e resoconto storico artistico, religioso delle varie chiese del Comune, per Corrado Melfi e Melfi Barone di S. Giovanni e Santa Maria cameriere segreto di Spada e Cappa di S. S: Leone XIII. Ragusa, Tip. Ed. Destefano, 1909
C. Melfi, Cenni storici sulla città di Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Tipografia Destefano, 1912
C. Melfi, Le opere del Mancino e del Berrettaro in Chiaramonte, Noto, Tip. Zammit, 1929.
S. Nicosia, Notizie storiche su Chiaramonte Gulfi, pel P. Samuele Nicosia Cappuccino. Ragusa, Tipografia Piccitto & Antoci, 1882; (ripubblicato, Ragusa Rotary club, 1995)
R. Pirro, Sicilia sacra, Panormi 1694
G. Puccio, Cenni corografici sulla città di Chiaramonte Gulfi nel 1908, Ragusa,1910
G. Ragusa, Il simulacro e il santuario, Chiaramonte Tip. Fornaio, 1962
G. Ragusa, Chiaramonte nella storia di Sicilia, Modica, F. Ruta, 1986

G. Raniolo, Introduzione alle consuetudini ed agli istituti della Contea di Modica. Modica, Ed. Associazione culturale “Dialogo”, Vol I° 1982, vol. II° 1987.

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