mercoledì 20 marzo 2013

Mondo antico


A proposito 
di cultura classica 
e di tempi moderni


Scartabellando tra i miei  file ho trovato una recensione del 2005 non ricordo più dove e quando pubblicata: è una breve nota sulla rivista Kronos, quaderni del liceo classico "Umberto I" Ragusa , n. 21, dicembre 2004. 
Mi piace riproporla agli amici per l'attualità del tema e delle modeste notazioni...




«Qualche giorno fa ho ricevuto, attraverso un comune amico, una copia della rivista Kronos (Dicembre 2004), voce del liceo classico Umberto I di Ragusa: ad inviarla era il Prof. Vincenzo Giannone, preside dell’istituto e reale artefice ed entusiasta animatore di questo repertorio di cultura classica in terra iblea.
Intanto sono invitanti l’elegante aspetto esteriore, l’impaginazione funzionale e discreta; il contenuto (quattro o cinque saggi) ci conduce sottovoce –  ma con salda filologia ed acuta analisi – nel suggestivo mondo dei classici. Non elencherò i temi dei saggi di quest’ultimo numero. Interessanti, istruttivi od intriganti, come quelli dei numeri precedenti (siamo già al fascicolo 21!): vanno letti, magari solo scorsi, addentati per frammenti, uno sì e tre no… fate voi. In ogni caso, alla fine, questo percorso ipogeico, ci darà soddisfazione. Ma anche salutare insofferenza per il tentativo ogni giorno più evidente di rendere sempre più marginale e riduttivo, anche nello stesso percorso scolastico, questo mondo antico. Che sopravviverà alla nostra civiltà, a veline, passaparola, piccoli e grandi fratelli.
Perché?
La prima pagina di questo numero, a mò di prologo, riporta la traduzione di un frammento di una epigrafe paleocristiana (la stele è conservata nel Museo di castello Ursino, Catania) 

Ogni cosa che nasce
sulla terra
e nel cielo sconfinato
nasce per te, o Morte.
All’improvviso
m’hai rubato il mio bambino!
Ma che bisogno avevi?
Forse che,
se diventava vecchio,
non era sempre tuo?

Cento, mille, duemila anni fa o fra tremila anni, le domande e i tentativi di risposta dell’uomo restano sempre uguali: nel cammino a ritroso lo scopriamo.
PS. La versione italiana dell’epigrafe è del  prof. Vincenzo Giannone. »


Nessun commento:

Posta un commento