martedì 2 aprile 2013

Postille d'arte - 3


Benedetto Cultraro (sec. XVII), scultore in Chiaramonte

Seguito dei post (20 marzo 2013, Nicolò Mineo) e (1 aprile 2013, Simone Mellini)

Imitatore di entrambi, ma non discepolo essendo di due generazioni più giovane, fu Benedetto Cultraro (1670 – 1750 c.). Di lui ci è giunta un’opera firmata e datata: «io benedetto cultraro di chia/te (Chiaramonte) l’ho scolpito  1711». Il Cultraro dà saggio di perizia tecnica e capacità di sintesi stilistica, nel ristretto spazio (mt. 2 x 1) del bassorilievo su pietra dura, destinato all’altare della cappella del Crocifisso all’interno della chiesa di Santa Maria di Gesù.
Alla sua abilità tecnica si deve anche il baldacchino, in pietra e legno, che accoglie la statua della Madonna di Gulfi: dove sono evidenti le ascendenze berniniane ed il fascino manieristico. Che ritroviamo, sempre stemperato nel classicismo mutuato dai maestri locali, nella decorazione della chiesa di S.Maria la Vetere (più nota come Santuario di Gulfi) specie nelle due porte esterne. Replica stile e soggetti antropomorfi nelle tre porte del prospetto della chiesa di S. Giovanni Battista a Vittoria,  attribuitegli, per certa documentazione.
Della sua valentia di scultore ed intagliatore del legno sono testimonianza alcune cornici (quella del quadro di S. Teresa, nella chiesa omonima e quello dell’Immacolata, nella chiesa di S. Maria di Gesù) e il «fercolo» di S. Vito (datato 1719).


Benedetto Cultraro, 
Angelo reggicartella, 1746. 
Chiaramonte Gulfi, 
Santuario di Gulfi

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